La via Appia nei disegni di Carlo Labruzzi
dalla Biblioteca Apostolica Vaticana

acquerelli monocromatici (autunno del 1789)


 
 
 

L'importante nucleo di 226 disegni ad acquerello monocromo di Carlo Labruzzi (Roma 1748 - Perugia 1817) conservato nella Biblioteca Apostolica Vaticana illustra i luoghi della Via Appia da lui visitati nel corso di un viaggio da Roma a Benevento compiuto nell'autunno del 1789.
In questo itinerario era accompagnato dal suo committente, Sir Richard Colt Hoare di Stourhead: un raffinato connoisseur discendente da una ricca famiglia di banchieri inglesi, noto per i suoi studi storici e per l'amore ai classici latini.
I disegni, conservati in cinque grandi volumi in folio, entrarono in Biblioteca Vaticana nel 1932.

Qui riportiamo i 35 disegni raffiguranti la zona veliterna al tempo del Capoluogo della Provincia Marittima del Dipartimento del Tevere.


 

  001

Frontespizio (dal Web)


  124

La Via Appia dopo Lanuvio


  125

Avanzi di un'antica cisterna nei pressi di Lanuvio


  126

Tomba del Casale delle Fornaci presso Lanuvio


  127

Avanzi della Villa detta di Antonino Pio presso Lanuvio


  128

Avanzi del teatro di Lanuvio


  132

Incrocio di due strade a Lanuvio


  133

Ponte Loreto dopo Lanuvio


  134

Antico ponte sul fosso di Santa Martinella


  135

Antica stazione di posta di Sublanuvio


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Il castello di San Gennaro tra Genzano e Velletri


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Il castello di San Gennaro tra Genzano e Velletri (dal Web)


  137

Mausoleo del Sole e della Luna nei pressi di Velletri


  138

Costruzioni della via Appia nei pressi di Velletri


  139

Costruzioni della via Appia a Colle Ottone


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Avanzi del ponte di Mele a Velletri


  141

Rovine di un ponte sul fosso di Civitana nel territorio di Velletri


  142

Rovine di un acquedotto presso il Casale S. Mauro tra Velletri e Cisterna


  143

Il Casale delle Castella e la chiesa di
Sant'Andrea in Silice nei pressi di Cisterna


  144

Ponte sul fosso de Le Castella nei pressi di Cisterna


  145

Tomba dell'Infernaccio all'altezza di Cisterna


  146

Torre Tibalda al borgo di Tor Tre Ponti


  147

Veduta dell'antico ponte a Tor Tre Ponti nelle Paludi Pontine


  148

Foro Appio a Faiti nelle Paludi Pontine


  149

La posta di Mesa nelle Paludi Pontine


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Ponte Maggiore presso Terracina nelle Paludi Pontine


  151

La creduta Fonte Feronia a Terracina


  152

Veduta del canale dell'acquedotto di Terracina


  153

Avanzi di due tombe prima di Terracina


  154

Sepolcro a Terracina


  155

L'arco di Santa Caterina nei pressi di Terracina


  156

Veduta della porta Romana a Terracina


  158

La Via Appia nella rampa che porta al
Tempio di Giove Auxur a Terracina


  159

Villa di Galba sulle pendici di Monte S. Croce


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La cosiddetta piazza dei Paladini a Terracina


  161

Veduta verso il Pesco Montano e la Torre Gregoriana


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Veduta del lago di Fondi






Biografia

CARLO LABRUZZI- (Roma 1748 - Perugia 1817).
Nacque a Roma nell'ottobre del 1748 da Giacomo Romano, fabbricante di velluti controtagliati, e da Teresa Folli, genovese.
Fratello minore del ritrattista Pietro, Carlo in giovane età fu avviato dalla famiglia alla carriera giuridica. Riconosciuta poi la sua naturale inclinazione per la pittura di paesaggio, l'artista frequentò i corsi della romana Accademia di S. Luca - partecipò al concorso Clementino del 1768 - e apprese i primi elementi della figura dal fratello.
Unitosi in matrimonio con la romana Flavia Zannoli, ebbe nove figli, cinque maschi e quattro femmine, nati tra il 1773 e il 1794.
Il viaggiatore inglese sir George August Herbert undicesimo conte di Pembroke, a Roma nel 1779, nei suoi diari di viaggio ricordava il Lambruzi, residente allora in via Gregoriana, come uno dei migliori paesaggisti attivi nella capitale pontificia; mentre l'archeologo e numismatico danese Georg Zoëga lo definiva, nel 1790, "paesista di grandi meriti" stimando alcuni suoi dipinti eseguiti "con più sensibilità e sentimenti di quanto ho visto presso i più celebri maestri viventi".
Nel 1781 fu ammesso alla Congregazione dei Virtuosi al Pantheon; il 19 dicembre 1792 venne accolto fra gli arcadi con il nome di Antifilo Naucrazio, mentre il 4 settembre 1796 entrò nel corpo dell'Accademia di S. Luca come accademico di merito. Fu insignito da Pio VII dello Speron d'oro e dal 1813 al 1817 fu direttore dell'Accademia di belle arti di Perugia.